Aggiornamento giugno 2020 dal Madagascar

Carissimi,

spero proprio che riusciate ad aprire questa mail, perché sono poche le occasioni in cui riesco ad avere uno scambio diretto con voi per tenervi aggiornati delle nostre attività in Madagascar. Eppure voi siete sempre presenti in silenzio, e noi pure, nel nostro operato che ultimamente va a mille allora, ma che a volte manca di comunicazione nei vostri confronti. E dunque eccomi qua per cercare di farvi un quadro breve, riassuntivo ed esauriente di quello che stiamo facendo oggi e dove stiamo andando. La più grossa novità sta nell’ampliamento della collaborazione con Treedom (www.treedom.net).Questo ci da la possibilità di espandere la nostra azione di sensibilizzazione ambientale coinvolgendo sempre più nuove associazioni e realtà nelle attività di rimboschimento. In questo 2020 abbiamo piantato all’incirca 50.000 piante tra acacie, caffè, papaie, tefrosie e manga non solo nella zona di Vohidahy ma in tutta la regione (Amoron’i Mania) in cui viviamo. E’ bello vedere che piccole associazioni di contadini, privati, enti pubblici come scuole, ospedali ed amministrazioni forestali ci considerino ora come un “lume” che possa dargli una mano a realizzare i loro propri rimboschimenti. Fino a ieri, rimboscare in Madagascar, significava produrre male nei vivai, piantare male in terra e vedere gran parte delle piantine morte dopo poco tempo. Oggi il nostro appoggio tecnico e finanziario aiuta a produrre in modo serio e tecnicamente corretto le piantine nei vivai, favorire dei trapianti ragionati ed efficienti e con i risultati di una diminuzione consistente della mortalità. Nonostante questo ci troviamo ancora intorno a tassi di mortalità del 30-40%, piuttosto elevati, in quanto le condizioni ambientali, l’inesperienza dei contadini e la bassa fertilità dei terreni sono ancora effetti preponderanti nella riuscita.  

Amo molto questo progetto con Treedom perché ci da la possibilità di essere veramente “energia di attivazione” per realizzare dei rimboschimenti ragionati. Mi sono reso conto in questo periodo, dal passaggio in ufficio di ragazzi dai 20 ai 40 anni che vengono a chiederci un supporto finanziario e tecnico, quanto siano le esigenze e la volontà di queste persone che però non hanno la possibilità di realizzare i propri sogni per la mancanza proprio di questa “energia di attivazione”. E’ un progetto stupendo questo in collaborazione con Treedom, se lo penso nella sua essenza, direi che si tratta di un vero miracolo, che migliaia di persone si prendono a cuore di sponsorizzare la produzione ed il trapianto di una pianta in un posto che non vedranno mai! E la richiesta aumenta di anno in anno, tanto che sono più le piante richieste rispetto a quelle che si riescono a piantare! Formidabile, e noi siamo uno dei tanti realizzatori sparsi per il mondo che diamo vera vita all’azione di Treedom in Italia, che si gioca principalmente sulle vendite e la comunicazione. Siamo i migliori, ci ha comunicato Tommaso di Treedom poco tempo fa, con un ordine di 52.000, siamo quelli che operiamo nel modo più trasparente, più efficiente e tecnicamente corretto. Un piccolo vanto che a volte fa piacere sentirsi dire qua sul “fronte” dove noi operiamo.

Ecco, se Treedom è diventato il nostro “motore”, le piste su cui ci dileguiamo sono sempre tante e meravigliose. Sono appunto piste come quelle che noi facciamo ogni volta che andiamo in foresta tra il fango e le buche immense che ci inglobano con le nostre moto.  Rischiamo di cadere ad ogni passaggio, ma andiamo avanti un po’ inconsciamente, un po’ spinti dall’amore e dalla bellezza per quello che facciamo. 

Da pochi giorni abbiamo terminato la riparazione della scuola media di Vohidahy. La sua costruzione ha avuto una storia lunga. Ci ha lasciato le penne anche una buona parte di foresta per lei. Abbiamo avuto scontri di opinioni con la forestale, il comune e le comunità locali a riguardo di tale soggetto. Ma poi come una storia terminata a lieto fine tutto si è sistemato ed ora eccola lì la scuola media con tutte le sue storie e vicende oramai lasciate alle spalle e la speranza di un insegnamento migliore e più efficiente per i ragazzi di Vohidahy.

La scuola media di Vohidahy ristrutturata. Ora mancano solo porte e finestre.

Oltre alla scuola media, stiamo riparando la pista che porta a Vohidahy. Tra pochi giorni inizieremo la costruzione del ponte di Amboajanahary, che ora è completamente distrutto e ci impedisce di raggiungere la valle per una pista molto più lunga e impervia. 

           Il ponte di Amboajanahary prima di essere completamente inagibile.

Stiamo realizzando un ennesimo impianto dell’acqua per la comunità del villaggio di Tsarafidy a pochi chilometri a nord di Ambositra. 

La comunità di Tsarafidy mentre lavora la gettata di cemento per la cisterna di stoccaggio dell’acqua.

E grazie ai tanti sostenitori stiamo portando avanti il progetto dell’adozione dei contadini, per permettere alle persone più marginali e povere della zona di Vohidahy di sviluppare le coltivazioni di caffè, vaniglia e pepe selvatico. 

E’ attivo il progetto del caffè finanziato con sofferenze e fatica da il Global Enviromment Facility (GEF), che guarda più a complicarci la burocrazia piuttosto che all’efficienza e ai risultati della nostra azione. Con i fantastici amici del progetto SEVA (www.sevaproject.it) abbiamo prodotto un video eccezionale (https://youtu.be/u9tiJT_rj0A) sul lavoro che svolgiamo in Madagascar sui rimboschimenti e ci ha aiutato a riportare a foresta naturale circa 10 ettari di terreno incolto. Continuiamo a gestire e a fare sperimentazioni nella nostra base in foresta, sul caffè, sulla vaniglia e sull’allevamento delle carpe. Accogliamo ragazzi giovani in stage, affinché possano rendersi conto di un impegno lavorativo che esce dai soliti standard malgasci dell’impegno a “perdigiorno”, ma che si rifletti su un impegno fatto di risultati concreti e soprattutto fatto con passione verso le persone e l’ambiente che ci circonda. Abbiamo aiutato Iaja e la sua famiglia a sviluppare un piccolo allevamento di anatre e galline a Vohidahy vicino al nostro centro agricolo. Stiamo programmando di sviluppare l’apicoltura con la comunità di Ambohajanahary che già produce miele di eucalipto ma ci chiede un inquadramento tecnico e materiali più efficienti per meglio raggiungere le produzioni. Grande novità e soddisfazione è che il prossimo anno, grazie al finanziamento di Caritas Children di Parma, riusciremo di nuovo a sostenere il funzionamento dei 3 asili a Vohidahy, mentre il Vescovo di Parma ed il Centro missionario hanno concordato un appoggio per la costruzione della canonica del prete di Vohidahy, che ci offre un appoggio importantissimo per il raggiungimento dei nostri scopi di protezione della foresta. E siamo in attesa, legata alla situazione virus, di aprire il progetto in collaborazione con l’ODV LOTO di Milano (info@lotoftravel.com) per l’invio di volontari a nostro appoggio in Madagascar e il progetto Parma coltura 2020, per la visita di scambio conoscenza che permetterebbe a me, a Padre Jean Marcel, Roger il nostro tecnico e Elisè un contadino di Vohidahy di venire a fare un salto in Italia per testimoniare del nostro lavoro di qui.

Insomma, per chi ancora non ci ha abbandonati e non si è rotto le scatole di leggere questa lettera, possiamo arrivarne a conclusione. 

La vita dopo questo periodo difficile ed importante ha assunto ancor di più un valore prezioso  ed unico. Il superfluo, ora molto più evidente, si è svalutato rispetto a ciò che è utile, vitale ed essenziale.  Se la nostra ripresa di corsa è per ritornare a quelli che eravamo prima, allora un virus come una guerra mondiale, non sono serviti nulla a migliorare la nostra condizione umana. La guerra mondiale ci ha lanciati nell’era del capitalismo e in quella del benessere personale, ma abbiamo esaurito le risorse e siamo all’assuefazione. Ora ci è chiesto di seguire la strada di uno “sviluppo sostenibile” abbandonando il capitalismo. E’ l’unica strada che abbiamo da percorrere per continuare ad andare avanti. Quale più grande gioia abbiamo di pensare di vivere in un mondo con vita eterna e che i nostri figli possano vivere in un mondo sostenibile, in pace e in armonia. Riconoscere i nostri sbagli e migliorarci è un limite e un privilegio che ci sono stati concessi perché possiamo reagire per un cambiamento benefico per il nostro futuro e assaporare la perfezione di un vita piena e duratura. Svegliarsi al mattino e pensare che la bellezza che viviamo possa persistere all’infinito e che ogni nostra piccola azione possa ripetersi senza impatto negativo per sempre, perché abbiamo la chiave per poter rovinare, ma anche per poter riparare e dare la possibilità ai nostri figli di vivere in un mondo che non si debba più interrogare di come trovare la strada per vivere all’infinito, in quanto siamo già parte di esso. E’ la speranza più grossa che possiamo lasciare a quelli che verranno dopo di noi, che ci ricorderanno come quelli di un cambiamento irreversibile ed eterno, una macchina che non potrà più lasciarci a piedi essendo noi il carburante inesauribile che la fa andare avanti!

E’ già tutto scritto e non è difficile, ma è necessario seguire e farci trascinare da chi questa concezione la conosce e l’ha percepita, abbandonando chi vuole continuare ad andare avanti nell’incoscienza e nel profitto personale. Io penso che sia un cambiamento possibile e tanto più che siamo capaci di gestirlo se consideriamo che è la gioia e la sostenibilità a cui vogliamo arrivare. Chi non crede in questo è perché non può comprenderlo e per questo gli concediamo di vivere nell’ignoranza fino alla fine dei suoi giorni e ci rivestiamo dei suoi sbagli perché possiamo rimediare alle sue mancanze. E’ solo così che se da un lato diminuirà il lato negativo del contro sviluppo della vita umana, dall’altro aumenterà sempre più la forza di una teoria perfetta e nello stesso tempo divina, poiché è nei piani di ogni religione che abbia una logica di darci una vita eterna e che si perpetui all’infinito. “Lavorare perché altri ne possano beneficiare, non è solo altruismo, ma è anche amore per la vita, per il mondo e per se stessi”.

In allegato trovate il documento “goal e target/ Obiettivi e traguardi per il 2030. 

Con affetto,

Nicola