La base in foresta

Oltre alla casa della diocesi, posta giù in valle a Vohidahy, che il parroco ci mette gentilmente a disposizione, Tsiryparma dispone di una base ai bordi della foresta. La base è munita di capanni per il posizionamento delle tende, di un capanno dove fare il fuoco per cucinare e un capanno con tavolo per i pasti. E’ presente poi una capanna dove vivono Naivo e Sitraka con il loro bimbo Lanza. Naivo insegna alla scuola elementare in foresta e Sitraka ci aiuta nella gestione dei vivai di pepe selvatico e nell’allevamento dei maiali. E’ da circa 3 anni che cerchiamo di valorizzare tale base in foresta e adibirla a sito dimostrativo per lo sviluppo di attività agricole. L’obiettivo è che le persone locali possano trarre spunti e copiare quello che noi cerchiamo di fare sui nostri terreni. Le tecniche che utilizziamo devono essere semplici e alla portata di tutti, impiegando materiali locali. L’unico scoglio può essere rappresentato dall’investimento iniziale e dallo sforzo lavorativo che una famiglia deve sostenere per avviare l’attività. Stiamo sviluppando attività quali la coltivazione del caffè arabica e del caffè robusta, la coltivazione del pepe selvatico, l’allevamento di maiali, api e pesci. Ad oggi abbiamo piantato più di mille piantine di caffè arabica e circa 650 piantine di pepe selvatico. Abbiamo 2 scrofe di cui una di razza large white ed una di razza locale, con l’obiettivo di farle riprodurre. Abbiamo diversi alveari ma solo uno ad oggi è popolato e stiamo cercando con l’aiuto di un apicoltore italiano le tecniche opportune per iniziare a produrre un pò di miele. Nei 4 laghetti che abbiamo creato cerchiamo di sviluppare l’allevamento di carpe e a tal proposito stiamo cercando i genitori. Sviluppare attività di questo tipo, in tale zona, richiede spirito di iniziativa e numerosi sono i problemi da affrontare. Ad esempio la scrofa large white è stata acquistata ad Ambositra a 45 km di distanza e poi portata un po’ in moto e un po’ in spalla fino alla base. Le carpe genitori andranno anch’esse trasportate alla base in bidoni o secchi per diversi chilometri. D’altra parte, troviamo che tutte queste attività agricole, si addicano bene a tale zona e possano portare aiuti economici importanti a queste popolazioni ad oggi vincolate alla sola coltivazione della canna da zucchero per produrre rhum. Sono zone perfette per la produzione del caffè arabica, del pepe selvatico e del miele di foresta. Basta solo individuare le tecniche più semplici e più economiche per ottenere soddisfacenti produzioni. Tsiryparma, agli occhi delle persone locali rappresenta un’entità pioniera, da tenere sotto osservazione. Non gli va data troppa confidenza, perché sconvolge e si oppone ai metodi agricoli tradizionali da sempre utilizzati, ma lo si tiene buono perché in caso di riuscita va seguito come modello. La diffidenza è ancora tanta da parte dei locali, come tanti sono gli sforzi da fare per cercare di scardinare la mentalità tradizionalista di queste persone. Nessuna parola o gesto può cambiare le cose ma solamente l’esempio pratico e concreto accompagnato da produzioni e risultati.

la base di Tsiryparma ai bordi della foresta

la capanna in legno che ospita i 2 maiali

uno dei laghetti per l’allevamento dei pesci