Rapporto finale progetto chiatte a Vohidahy

  1. INTRODUZIONE

Si sono concluse con esito positivo, nel mese di novembre 2018, le attività per la riabilitazione di 2 chiatte che permettono l’attraversamento del fiume Mananjary. Le 2 chiatte erano da circa 4 anni affondate nel fiume e quindi inutilizzate. L’associazione Tsiryparma, con l’appoggio della popolazione locale ed il prezioso contributo fornito dall’Associazione di Roncopascolo Dimanoinmano, ha organizzato le attività di estrazione dall’acqua e la ristrutturazione delle chiatte. Visto che l’intervento ha previsto l’impiego di una squadra di saldatori che da Ambositra si sono spostati ha Vohidahy, portandosi dietro generatore e saldatrice, ne abbiamo profittato anche per risistemare anche la terza chiatta posta più a valle in prossimità del mercato di Vohidahy.

 

  1. TITOLO E RISULTATI DEL PROGETTO

2.1Titolo

Riabilitazione di tre chiatte che permettano ai bambini e alla popolazione un attraversamento in sicurezza del fiume Mananjary, Comune di Vohidahy, Madagascar.

2.2 Risultati generali

I risultati generali di questo progetto sono stati il recupero e la ristrutturazione di tre chiatte e l’installazione di due corde in cavo d’acciaio per facilitare il transito delle chiatte sul fiume Mananjary. Questo consente agli abitanti dei villaggi vicini, e in particolare agli alunni delle scuole, un attraversamento del fiume con un rischio ridotto.

2.3 Risultati specifici

I risultati specifici di questo progetto sono stati:

  • Recuperate le 2 chiatte affondate nel fiume;
  • Acquistato il materiale necessario e trasportato, insieme agli attrezzi necessari alle riparazioni, fino a Kianjanomby;
  • Ristrutturate le 2 chiatte e rese utilizzabili;
  • Posizionate le chiatte sui tratti di fiume prescelti;
  • Riparata anche una terza chiatta utilizzata in prossimità del mercato di Vohidahy.
  1. AZIONI INTRAPRESE

I primi tentativi di estrazione delle 2 chiatte dall’acqua sono stati realizzati nei mesi di giugno e agosto. In questi mesi invernali l’acqua del fiume era troppo fredda ed alta di livello. Per questo, la popolazione locale ha desistito nell’impresa e tali tentativi non sono andati a buon fine.

Figura 1: Due immagini dei tentativi di estrazione delle barche realizzati dalla popolazione locale nel mese di luglio

 

 

 

 

 

 

 

 

Finalmente a settembre, con l’arrivo della primavera, l’abbassamento del livello dell’acqua e l’aumento della temperatura, l’estrazione ha potuto realizzarsi con esito positivo.

Figura 2 : Il terzo tentativo di estrazione delle 2 chiatte affondate è andato a buon fine

 

 

 

 

 

 

 

Figura 3: Immagini relative alle 2 chiatte che finalmente sulle sponde erano pronte per essere testate e valutare i danni.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dunque le 2 barche sono state testate e visionate per individuare i danni presenti e programmare i lavori di riparazione da realizzare.

Figura 4: Valutazione dei danni da riparare

 

 

 

 

 

 

 

Nella cittadina di Ambositra si è provveduto a cercare dei saldatori che avrebbero potuto realizzare i lavori. La contrattazione non è stata facile, a causa della lontananza del comune di Vohidahy ed il difficile trasporto dei materiali da lavoro. Ancor più complicata è stata la ricerca di un generatore che supportasse  la tensione consumata da una saldatrice. In tutta Ambositra due soli generatori avevano le capacità di far funzionare una saldatrice. Uno di questi era già stato affittato per realizzare la campagna elettorale in corso. Per l’altro ci è stato presentato un prezzo di affitto esorbitante ma che abbiamo dovuto accettare per la mancanza di soluzioni alternative. Visto che l’affitto andava a giornate abbiamo dovuto convincere i saldatori a fare il prima possibile per risparmiare sui costi di affitto del generatore.

Il 19 ottobre i saldatori sono partiti portandosi dietro generatore, saldatrice e tutti i materiali necessari alla riparazione tra cui bacchette per saldare, fibre in resina per stuccare, lamiere, ferri per le saldature e 80 litri di benzina.

Figura 5: Il mitico generatore SDMO 4000 che ci ha permesso di realizzare i lavori.

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui si è avuto il primo inconveniente e i portatori partiti da Vohidahy non hanno incontrato sulla strada i saldatori e se ne sono tornati indietro a mani vuote. Tutti i materiali e gli strumenti sono stati lasciati una notte in una casa a metà strada, mentre i saldatori sono arrivati a Vohidahy la sera stessa. L’imprevisto si è ben presto sistemato ed al mattino seguente alle 8,30 i materiali e gli strumenti erano tutti arrivati a destinazione a Vohidahy.

Sono iniziati quindi i lavori il pomeriggio del 20 ottobre. Innanzitutto le barche sono state raschiate, lavate, riraschiate e spazzolate.

Figura 6: la raschiatura delle barche.

 

 

 

 

 

 

 

Poi sono iniziati i lavori di saldatura.

Figura 7: le saldature delle lamiere nuove sulle parti bucate o crepate.
Figura 8: le parti saldate sono state ricoperte con fibra di resina

 

 

 

 

 

 

 

 

Una volta saldate le giunture e sostituita la lamiera rovinata con quella nuova e stata spalmata la fibra di resina per rendere impermeabili le zone saldate.

Figura 9: La squadra di saldatori

Infine si è provveduto alla pittura delle barche con colore nero antiruggine.

Figura 10: le barche colorate di nero antiruggine

 

 

 

 

 

 

 

E dunque le 2 barche erano pronte e finite per poter venire messe di nuovo in acqua. Si è provveduto anche alla saldatura delle due porticine per scendere nella parte inferiore ed impedire che l’acqua piovana potesse riempire le chiatte.

 

 

 

 

 

La popolazione locale era molto entusiasta e una volta solidificato il colore, le due chiatte sono state messe immediatamente sul corso del fiume.

Figura 11: la popolazione locale che riporta le 2 chiatte sul corso del fiume

 

 

 

 

 

 

 

 

Per quella più vicina si disponeva già del cavo in acciaio ed è stata fissata immediatamente.

Figura 12: Una delle chiatte è già posizionata e funzionante

 

 

 

 

 

 

 

 

L’altra è stata portata fino al punto di attraversamento e fissata ad una sponda in attesa di comprare il cavo in acciaio in capitale ad Antananarivo, in quanto quello acquistato in precedenza non era sufficiente per entrambe le chiatte.

Figura 13: l’altra chiatta è stata posizionata ma non dispone ancora del cavo in acciaio per farla spostare sull’acqua

 

 

 

 

 

 

 

 

Si è provveduto poi alla riparazione di una terza chiatta posta più a valle che permette alla popolazione di attraversare il fiume nei pressi del mercato.

Figura 14: la terza chiatta in fase di riparazione

 

 

Tutti i lavori si sono conclusi nell’arco di 7 giorni, più 4 giorni di viaggi di andata e ritorno e il 28 ottobre la squadra di saldatori e tutti gli strumenti sono tornati ad Ambositra. Ora manca solo da acquistare 50 metri di cavo d’acciaio per fissare una delle 3 chiatte.

 

  1. CONCLUSIONI

In conclusione possiamo affermare che il progetto di riparazione delle 2 chiatte è andato a buon fine e oltre alle due chiatte previste siamo riusciti a mettere in sesto anche una terza chiatta posta più a valle. Dal punto di vista finanziario i soldi sono stati sufficienti per tutte le attività e l’acquisto dei materiali. L’avanzo che resta ci servirà ad acquistare i 50 metri di cavo di acciaio in capitale e al suo trasporto fino a Vohidahy.

Ora il lavoro importante che resta da organizzare riguarda l’organizzazione per la gestione delle chiatte, poiché c’è bisogno che la popolazione locale si organizzi per la gestione e l’utilizzo delle barche stesse, che se lasciate all’arbitrio di tutti verrebbero ben presto usurate e rovinate. L’idea è quella di creare un comitato di gestione che a loro volta nomini dei responsabili che si occupino ogni giorno del transito delle barche. Questo potrà essere messo in pratica solo se si applicheranno delle piccole tariffe con cui si potrà poi pagare il salario dei responsabili.

Il 15 novembre sono iniziate le scuole e anche i bimbi degli asili gestiti da Tsiryparma hanno fatto il loro ingresso. Speriamo a breve di inviarvi alcune foto che mostrino il transito facilitato e soprattutto asciutto dei bimbi che ora non devono più guadare il fiume Mananjary.

 

UN GRAZIE A TUTTI VOI, dai bimbi della scuola di Ambodilandemy, sull’altra sponda del fiume Mananjary