Gillet con il logo ministeriale, sandali, stivali, cappello e tesserino di riconoscimento….. Qui non si scherza, siamo di fronte ai “Custodi della Foresta” di Vohidahy, una Comunità che si è mobilitata per salvare quello che è ancora presente del loro massiccio forestale e la biodiversità in essa presente.
Vogliono tutelare le loro sorgenti, i loro alberi, i loro animali contrastando quelle persone che per necessità o per speculazione invece la foresta vogliono distruggerla: cercatori d’oro, commercianti di legname, raccoglitori di pepe selvatico, bracconieri di lemuri. E la lotta è appena cominciata perché quello che è stato fino ad oggi, in cui tutto si poteva fare di nascosto, ora è documentato, giudicato e contrastato da queste persone.
Una volta ogni due mesi si recano al centro agricolo di Tsiryparma dove ricevono formazioni e insegnamenti sul loro ruolo e responsabilità.
Una volta rientrati nei loro villaggi svolgono azioni di controllo nelle zone di foresta di loro competenza. Raccolgono poi le richieste di prelievo per i materiali legnosi nelle zone autorizzate e le richieste di incendiare i terreni di coltura da parte dei loro compaesani. La pratica dell’incendio dei terreni di coltura è ancora ampiamente utilizzata ed autorizzata in questa zona previa richiesta alla Comunità di Base.
Quest’anno i fuochi di foresta sono diminuiti ma abbiamo a che fare con i cercatori di oro che si installano nella foresta e scavano buche ed abbattono gli alberi. Abbiamo fermato anche un traffico della corteccia di senasena una specie di pianta rara la cui corteccia molto aromatica e profumata viene utilizzata come incenso.
Un grazie di cuore alla casa editrice Terre di Mezzo e Carta Armata che da due anni sostengono e appoggiano finanziariamente questo progetto. Un grazie anche alla scrittrice e comunicatrice scientifica Sara Segantini che crede, segue e appoggia questo progetto.
